Un Pastore tra la gente

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Questa sera in cattedrale a Locri è stata celebrata una S.Messa in suffragio
di mons. Antonio Ciliberti Arcivescovo emerito di Catanzaro – Squillace,  già vescovo della nostra diocesi dal 1988 al 1993 

ecco le parole del vescovo Oliva 

Un Pastore tra la gente

Siamo qui riuniti per una preghiera di suffragio per un pastore che ha guidato questa comunità. Ma anche per esprimere gratitudine al Signore per la testimonianza di fede che il vescovo Ciliberti ci ha lasciato.

Una fede che si è alimentata alla Parola di Dio che ha annunciato con chiarezza e senza annacquamenti. Che ha illuminato la sua stessa vita.  In questo martedì della V settimana di quaresima, L’evangelista Giovanni ci ripropone la verità della croce, sulla quale è stato innalzato lo figlio dell’uomo. Quella croce che ci manifesta il volto di Dio: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono… Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». Su  queste parole il vescovo Antonio ha costruito la sua esperienza spirituale e pastorale. Ha accolto il Cristo crocifisso nella quotidianità di una vita spesa con coraggio. Il coraggio del pastore che sa che di non poter tacere per amore del suo popolo.

Il Vescovo Antonio ha guidato questa Chiesa per quasi cinque anni. In un tempo molto difficile, quello dei sequestri. Le associazioni criminali, che avevano nella ‘ndrangheta la loro massima espressione, seminavano lacrime e spargevano sangue. Era il tempo di “mamma coraggio”, la madre di Cesare Casella, il giovane che rimase prigioniero per un anno e mezzo nelle nostre montagne. Sotto la guida coraggiosa del vescovo Antonio la nostra Chiesa non si arrese di fronte alla sfida della violenza. Fece sentire la sua voce, la voce di chi si dissociava dalla mala vita organizzata schierandosi a difesa della vita. Era il volto di una chiesa che si faceva coraggio di fronte ai mali che affliggevano la propria gente. In una veglia di preghiera per la liberazione di Cesare Casella, alla quale erano intervenuti rappresentanti delle istituzioni e della politica, il vescovo Antonio, rivolgendosi direttamente proprio ai politici, li esortava a rifiutare i voti della ‘ndrangheta, affermando che, in caso contrario, sarebbero divenuti zimbelli dei mafiosi…

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