Via Crucis missionaria

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Il prossimo 24 marzo 2023 ricorre la 31° Giornata dei Missionari Martiri. La celebrazione è collocata nel giorno dell’uccisione del vescovo Oscar Romero, avvenuta nel 1980, a memoria del suo impegno a fianco del popolo salvadoregno, oppresso da un regime elitario incurante della sorte dei più poveri e dei lavoratori. Da allora ogni anno in questa data si ricordano i missionari e le missionarie vittime di ostilità e di odio.

“Mi sarete testimoni” è il tema che ci fa passare quest’anno, attraverso il ricordo di quanti hanno perso la vita tragicamente a causa del Vangelo nel corso del 2022. La ripartizione continentale di questi tragici eventi evidenzia che il numero più elevato di uccisioni si è registrato in Africa, dove sono stati uccisi 9 missionari (7 sacerdoti, 2 religiose), seguita dall’America Latina, con 8 missionari uccisi (4 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa, 1 seminarista, 1 laico) e quindi dall’Asia, dove è stato ucciso 1 sacerdote. Donne e uomini di pace che si sono fatti testimoni autentici dell’Amore di Dio Padre, donando tutto se stessi.

Sono questi i sentimenti con i quali è stata organizzata per venerdì 24 marzo 2023 la Via Crucis Missionaria Regionale. La Commissione Missionaria, infatti, presieduta dall’arcivescovo di Rossano – Cariati, Maurizio Aloise, secondo quanto indicato dal segretario regionale don Enzo Malizia, ha voluto riflettere su ciascuno dei 18 missionari e missionarie uccisi nel 2022, ricostruendo le circostanze della morte e riflettendo su di esse alla luce di un brano evangelico e di una preghiera per le comunità ecclesiali che hanno subito la perdita di un loro testimone.

Ognuna delle 12 Diocesi calabresi ed anche il seminario San Pio X di Catanzaro è stata coinvolta nella redazione del testo della Via Crucis: la celebrazione sarà vissuta nello stesso giorno in ciascuna delle diocesi calabresi così da rivivere, in comunione, la strada percorsa da Gesù e imitata, secondo modalità spesso violente e impreviste da coloro che, con Lui e come Lui, avevano messo in conto, fin dal giorno della loro consacrazione, il dono della vita. Il loro sacrificio non passi inosservato, ma diventi stimolo ed esempio di totale dedizione nell’annuncio della Buona Notizia tra gli ultimi della terra, laddove il messaggio di speranza di Cristo è quanto mai urgente e necessario.