Lettera sulle feste popolari in tempo di pandemia

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hCarissimi,

il tempo che stiamo vivendo è particolarissimo, non solo per l’eccezionalità dell’emergenza sanitaria in corso ma più ancora per ciò che questa ha causato nella società: i tanti morti, le difficoltà economiche dello Stato, delle imprese e delle famiglie, tantissime duramente provate.

In considerazione di questa situazione di dolore e difficoltà, nella ferma convinzioneche la ripartenza delle attività delle comunità di fede deve necessariamente far tesoro di quanto, nello Spirito, il Signore ci vuole insegnare nella prova e per rispetto ai tanti morti e malati, sin dalla ripresa delle celebrazioni col popolo, il nostro vescovo ha disposto la sospensione di tutti i festeggiamenti patronali e in occasione delle diverse feste popolari fino al 31 Dicembre 2020.

Ad oggi, la gran parte delle comunità, delle confraternite e delle parrocchie, dei comitati festa e delle stesse amministrazioni comunali hanno responsabilmente raccolto l’invito del nostro pastore sposandone le intenzioni più profonde e limitandosi – se di un limite si tratta – a vivere quelli che erano momenti di festa popolare solo nella preghiera, nelle celebrazioni eucaristiche e nelle novene e talvolta intensificando i momenti di preghiera e di intercessione.

Purtroppo, essendosi verificata qualche scelta contraria all’invito e alle disposizioni del vescovo, si rende necessario ribadire che è fatto divieto di organizzare, sia pure in compartecipazione con altre realtà, ogni manifestazione esterna in occasione delle tradizionali feste popolari. Laddove per manifestazioni esterne è da intendersi non la sola processione ma anche ogni altro elemento caratterizzante tradizionalmente le nostre feste popolari: banda musicale, manifestazioni di piazza di ogni tipo, fuochi d’artificio, tamburi, ballo dei giganti e del “cavalluccio”.

Tutto ciò non solo e non tanto perché tali attività non permettano il rispetto delle norme previste dalle autorità in materia di contenimento del contagio da Corona virus ma più ancora come particolare scelta ecclesiale in questo singolarissimo e difficile momento storico.

Al rispetto di tale disposizione del vescovo sono tenuti tutti gli enti, le associazioni e le realtà direttamente dipendenti dall’Ordinario diocesano, sottoposte alla sua giurisdizione e che fanno riferimento alle realtà ecclesiali a diverso titolo.

REV.MI SACERDOTI E PARROCI CONFRATERNITE E ARCICONFRATERNITE COMITATI FESTA LL.SS. ________________________

A tutti i comitati organizzatori di feste religiose, mentre si rivolge l’invito a rispettare con attenta e solidale comprensione la scelta del vescovo, è chiesto di non programmare manifestazioni esterne in occasione delle tradizionali feste patronali, anche se si tratta di attività che – adeguatamente preparate – non comportano una violazione delle normative predisposte per il contenimento del contagio da Corona virus.

In tali situazioni, pur non essendo coinvolte come soggetti organizzatori realtà sottoposte alla giurisdizione dell’Ordinario, per il solo fatto di essere manifestazioni organizzate in occasione dei festeggiamenti in onore della B.V. Maria o di altri Santi, il richiamarsi direttamente o indirettamente a tali festeggiamenti necessita dell’assenso dell’Ordinario e ciò non solo per garbo istituzionale ma per non interferire con l’azione pastorale della Chiesa che viceversa verrebbe vulnerata e screditata.

Nella convinzione che ognuno si adopererà concretamente per il rispetto delle disposizioni del vescovo e che la sinergia, da sempre presente sul nostro territorio, spingerà anche realtà ed enti non sottoposti canonicamente all’Ordinario a sostenere l’azione della Chiesa in questo momento particolarissimo sposando le indicazioni su riportate, rimango a disposizione, per quanto di competenza di questo ufficio, per ogni chiarimento o suggerimento che faccia delle tradizionali feste patronali, quest’anno, un occasione di riflessione e più intensa preghiera.

Locri, 7 Agosto 2020

Sac. Nicola COMMISSO MELECA

Direttore dell’Ufficio Liturgico