Messaggio per la III domenica di quaresima

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(15 marzo 2020)

Un saluto a tutti nella speranza che non venga meno la gioia del nostro essere eletti e chiamati ad essere Figli nel Figlio.

Continua il tempo quaresimale con le vie dei nostri paesi sempre più deserte. È un’esperienzaconcreta del deserto della vita, in cui siamo messi alla prova e come lo fu per Gesù. È un tempo da vivere con lo sguardo rivolto a quanto accade dentro e fuori di noi, a questo nostro mondo interconnesso a causa di un virus sconosciuto e che mette tanta paura. Lo viviamo, sì, con preoccupazione, ma anche con senso di responsabilità, rispettando le consegne che quotidianamente ci vengono fatte da chi ci governa.

In questa III domenica di Quaresima siamo dispensati dal rispetto del precetto festivo. Ma nondalla preghiera e dall’ascolto della Parola di Dio, che possiamo fare restando a casa. Così come possiamo seguire da casa le Celebrazioni delle messe teletrasmesse.

Su TELEMIA sarà trasmessa la Messa da me celebrata alle ore 10.30 nella Cattedrale di Locri.

Ma potrete seguire le celebrazioni su varie emittenti che in questo tempo sono ricche di programmi religiosi. In allegato trovate le indicazioni fornite dalla CEI.

Invito i SACERDOTI a celebrare in privato, sapendo che non sono soli, ma tutta la Comunità può così spiritualmente unirsi alla loro preghiera, pur restando in casa. Aiutiamoci a ritrovare il gusto di pregare in famiglia, nella chiesa domestica, ove è iniziato il nostro cammino di fede. La preghiera in casa rende più forti i legami familiari.

Le porte delle chiese parrocchiali, dei santuari, delle rettorie, delle chiese delle confraternite rimarranno aperte.

Nella giornata di domani chi vuole può esporre il SS. Crocifisso alla porta esterna della chiesa.

La PAROLA DI DIO possa accompagnare il nostro cammino. Essa oggi in questa domenicadi quaresima c’interpella come ha interpellato il popolo d’Israele, che nel deserto ha protestato neiconfronti del Signore. Un dubbio di fede l’affliggeva: «Il Signore è in mezzo a noi, sì o no?». Lo stesso dubbio potrebbe affiorare tra noi: Se ci sei, Signore, batti un colpo, rendici la certezza della tua vicinanza, la gioia di essere da te protetti da ogni forma di contagio.

San Paolo nella II lettura c’incoraggia invitandoci alla speranza: “la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.

Non spegniamo la speranza nel Dio che cammina con noi. È vero, c’è deserto attorno a noi,ma nel deserto si avverte maggiormente fame e sete. Come fu per il popolo d’Israele. Come fu perGesù che al pozzo di Sicar, in pieno giorno, ha chiesto da bere alla donna samaritana. Ma questa –riconoscendo Chi le stava accanto – reagì dicendo: «Signore, dammi quest’acqua, perché io non abbiapiù sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».

Come la samaritana chiediamo al Signore questa acqua. L’acqua viva e zampillante è il Signore stesso che ci accompagna e non si allontana da noi, che si fa nostro cibo e bevanda. Egli ce la garantisce: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò»! (Mt 11, 28).

Abbiamo bisogno di Lui in questo tempo di coronavirus, in cui maggiormente avvertiamo la nostra debolezza e fragilità. È un tempo in cui – paradossalmente – emerge con più vigore il desiderio dello stare insieme, mentre siamo invitati a tenere le distanze. In questi giorni di astinenza recuperiamo il desiderio del Signore. Cresca in noi il bisogno di Lui, il bisogno dell’Eucaristia, diritornare presto a frequentare le nostre chiese. E soprattutto cresca in tutti la solidarietà.

La comunione tra noi continuerà a sostenerci, dandoci la forza di pregare con coraggio e con la perseveranza della fede, in questo tempo di emergenza che sta mettendo a dura prova le nostre comunità.

Buon cammino di Quaresima a tutti! In quella fede, speranza e carità che sono il più bel dono del Signore!

Francesco OLIVA