“Ut Unum Sint”

il prossimo 9 agosto sarà celebrato il rito della sua professione monastica,
una piccola testimonianza di Sr Maria Immacolata Castagna

 

Per vie impreviste il Signore mi ha ricondotta in Calabria, mi ha fatto riscoprire le mie radici , e riamare la fragilità di questa terra, accogliendola come corpo sofferente : in questo ho incontrato la mia chiamata al deserto.

Ho sperimentato  nella quotidianità, nella solitudine e nella condivisione con madre Mirella  un cammino di ricerca della bellezza nascosta di questa terra, e delle sue radici da cui rifiorivano cose nuove. Esso si è incarnato con stili di vita, luoghi e vie diverse di testimonianza, radicandoci nell’eredità del monachesimo di questa terra, nella sua essenza battesimale, e di tutti coloro che, uomini e donne, nel silenzio e nel nascondimento, l’hanno abitata, vivendo la marginalità e la solitudine come dono da condividere con tutti gli uomini. Accogliendo questa chiamata, pur in mezzo al paese, ho cercato di riviverne lo spirito: nella semplicità e quotidianità di tutti i battezzati, ma con un impegno speciale  di offerta di vita per l’unità e la comunione della Chiesa, riscoperta nella testimonianza dei monaci italo-greci. Essa si concretizza per me come una presenza discreta e nascosta di ascolto e consolazione, custodendo silenzio e solitudine, stando davanti a Dio nell’intercessione fatta di preghiera e di sacrificio per amore dei fratelli.

Nella fede il Signore mi ha condotta fin ora, e non so dove porterà i miei passi, sempre pronta ad accogliere le novità dello Spirito che apre vie impreviste ma cariche di SPERANZA.

Sr Maria Immacolata Castagna

Siderno 21 luglio 2016

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