Din don! La campanella suona!

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Carissimi studenti, insegnanti, dirigenti e personale della scuola,
con l’inizio di un nuovo anno scolastico desidero porgere a tutti l’augurio di un buon anno scolastico.
Un benvenuto va ai ragazzi e alle ragazze che iniziano il cammino formativo nella scuola secondaria di primo grado San Giovanni Bosco, istituzione paritaria promossa dalla Diocesi di Locri-Gerace, a Locri.
L’inizio del nuovo anno scolastico purtroppo si apre quando ancora nel mondo sono tanti i conflitti che generano morte e spargono sangue innocente. Tanti bambini nei luoghi di guerra non potranno andare a scuola. Si spegne in loro la speranza di un mondo nuovo, di pace e di fratellanza!
Oggi c’è bisogno di cultura e formazione. La scuola è il luogo in cui si cresce non solo nelle conoscenze, ma anche nei valori che formano la vita. Essa apre a percorsi di conoscenza e aiuta ad affrontare i problemi della vita, ad avere uno sguardo attento al territorio.
Molte sono le difficoltà, soprattutto delle aree interne della nostra Locride. Occorre tanto coraggio e capacità di resilienza. La scuola non può morire! Nella Locride, in molti paesi con meno di mille abitanti, le scuole sono a rischio di chiusura. Penso ad Agnana, un piccolo centro dell’entroterra, con poco meno di 450 abitanti, che fatica a mantenere aperta almeno la scuola primaria. Al contrario, poco più a nord, Camini, con meno di 800 abitanti, si trova ad affrontare una sfida diversa: l’abbondanza di bambini, grazie ai progetti di accoglienza attivi da oltre un decennio, rende difficile soddisfare la crescente domanda di servizi scolastici.
L’accoglienza di bambini che provengono da altri Paesi, come a Camini e a Riace, fa ben sperare. Le comunità che accolgono diventano spazi di umanità e di crescita nella diversità delle origini e delle appartenenze.
Anche se il mio vuole essere un semplice indirizzo di saluto, desidero richiamare un tema di estrema attualità: l’uso del cellulare, ormai parte integrante della nostra vita quotidiana. Lo usiamo per comunicare, informarci, ascoltare musica, studiare… Ma proprio perché troppo presente, può anche distrarre, isolare e perfino ferire, quando viene usato male. Per questo ha bisogno di regole, di educazione e soprattutto di consapevolezza. Diventa importante accogliere e rispettare le regole che ogni scuola si dà, non per punire, ma per proteggere il tempo dello studio e delle relazioni vere. Saper staccare, saper dire no, saper scegliere cosa guardare e cosa evitare è una scelta di libertà, ma anche di maturità. Occorre imparare a usarlo, per comunicare con verità, a stare nel mondo digitale con rispetto, e soprattutto a non perdere il contatto con la vita vera.
Vi auguro un anno scolastico ricco di incontri, studio… e anche di “silenzi” buoni, senza schermi, in cui ascoltare davvero se stessi e gli altri.
Coltivate il gusto della ricerca e della scoperta, senza paura delle difficoltà: ogni giorno può essere una tappa nuova nel cammino verso il domani.
Agli insegnanti e dirigenti va il giusto riconoscimento per l’impegno e la dedizione: siate promotori di cultura e accompagnate la crescita umana e spirituale degli studenti.
Alle famiglie va il mio invito a collaborare con fiducia con la scuola, perché insieme si possa educare alla vita buona e solidale.
Vi accompagno con la mia preghiera e la mia benedizione.
Coraggio… si parte! Buon anno scolastico a tutti!
Il vostro Vescovo Francesco