Con lo sguardo alla Grotta

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Carissimi ragazzi e giovani Studenti,

Non considerate questo mio augurio formale. So di raggiungervi ancora tra i banchi di scuola, in attesa delle vacanze natalizie.
Spero non offendere nessuno con questo mio pensiero di augurio che proviene dalla speranza cristiana. Lo faccio con spirito di amicizia e per il bene che provo per quanti vivono la vita della scuola. Un tempo bello e di grandi speranze!
A tutti porgo il mio augurio di Natale. E’ il Natale di Gesù, l’unico Natale che mi dà una gioia immensa. L’unico Natale che attendo e di cui non saprei fare a meno. E’ il Natale del Dio che amo, che amo perché ha scelto di farsi vicino, di stabilire la sua tenda tra le case degli uomini. Non è un Dio astratto, ma un Dio che si è fatto uomo in Gesù di Nazareth. Il mio sguardo va alla Grotta di Betlemme: là c’è una famiglia, Giuseppe e Maria con il neonato Bambino, avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia.
Il Natale è questo: un Dio che si fa piccolo nella realtà umana di una famiglia, che è speranza dell’umanità. Sento che anche oggi abbiamo bisogno di incontrare il Signore.
E questo è possibile in una famiglia, formata da uomini e donne deboli, pieni di dubbi e di domande, dove la vita nasce dall’amore e dove s’impara ad amare. Dio l’incontriamo in famiglia. Buon Natale nella gioia della famiglia! A me, ma anche a voi tutti, ragazzi e giovani, la festa cristiana del Natale ci ricorda che Dio non si è stancato di volerci bene, di stare con noi.

Questo è Natale: incontrare il volto di un Dio che ci ama come siamo, là dove siamo, con le povertà che ci portiamo dentro. Accogliamolo e facciamogli festa. Auguri di buon Natale a tutti Voi, alle vostre famiglie, ai vostri Dirigenti scolastici, ai Docenti e a tutto il personale della scuola.