“Come incenso spargete buon profumo”

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All’inizio del triduo pasquale, dopo l’esperienza della Visita pastorale, consegno a Voi parroci e a tutte le comunità parrocchiali una confezione di incenso al profumo di nardo e delle candele in cera pura, preparata nel monastero di S. Giovanni Therestis di Bivongi dai monaci che lo abitano. L’idea, nata proprio durante la mia visita al monastero, vuole essere anche segno di gratitudine verso la comunità monacale per l’accoglienza ricevuta e per la condivisione orante e il dono dello Spirito.
Tali doni richiamare l’unità e la comunione tra tutte le parrocchie e l’impegno ecumenico delle chiese cristiane, in questo nostro tempo funestato dalle guerre. Come chiese cristiane siamo chiamate a dare testimonianza di fraternità. La preghiera di Gesù che “siano una cosa sola” continua oggi nelle chiese. Dono suo sarà la Pace se si riparte dalla Pasqua celebrandola con “azzimi di verità e di sincerità”.
L’incenso confezionato con profumo di nardo richiama il valore evangelico dell’amore senza prezzo che va diffuso con abbondanza dai credenti. In particolare nella santa messa “in Coena Domini” le comunità sono chiamate ad elevare la loro preghiera per il dono di nuove e sante vocazioni alla nostra chiesa. Nella notte di Pasqua i sacerdoti consegneranno ai ministranti e ai giovani le candele che verranno accese al cero pasquale, chiedendo loro di mettersi sotto l’ascolto di Dio per essere illuminati nelle scelte di vita, riscoprendo la vita come vocazione all’amore. Gesù morendo non spreca la sua vita ma la dona. Così i cristiani nella celebrazione eucaristica con l’incenso elevano la preghiera di tutta la chiesa come sacrificio di lode «La mia preghiera stia davanti a te come incenso, le mie mani alzate come sacrificio della sera» (Sal 141,2).
Il nardo è un olio profumato di altissimo valore. Nella Bibbia è simbolo dell’amore fedele fino a dare la vita. Un semplice vasetto di questo olio profumato, infatti, valeva più di trecento denari, quasi quanto lo stipendio annuale di un salariato. Per tale motivo nella Bibbia il profumo del nardo esprime l’amore che non ha prezzo e si realizza diffondendosi.
Simbolo di accoglienza e di ospitalità, il profumo del nardo, che scaturisce dal vaso spezzato, appare anche nei Vangeli e interpreta, in modo eccellente, il significato della passione e morte di Gesù come amore senza misura ed esprime anche la sua risurrezione, come amore che vince la morte.
Auguro a tutte le comunità cristiane di testimoniare con il proprio comportamento saggio la carità, la fede e la speranza, come anche l’impegno nella condivisione della preghiera per l’unità.
A tutti chiedo di effondere il profumo ricevuto: «Come incenso spargete buon profumo» (Sir 39, 14).

✠ Francesco Oliva